CRA Umbria
Nella serata di martedì 9 aprile, l’Auditorium del Comitato Regionale Umbria della FIGC-LND è stato teatro di un vivace dibattito sul ruolo della tecnologia nell’arbitraggio sportivo, che ha coinvolto l’arbitro internazionale di calcio Maurizio Mariani, l’arbitro di pallavolo Simone Santi e l’ex cestista e allenatore di basket Roberto Brunamonti.
Passando dall’essere visto come un nemico a diventare un prezioso aiuto, come sta la tecnologia trasformando il mondo degli arbitri? Questo il tema centrale dell’incontro aperto dal Vice Presidente del CR Umbria Claudio Tomassucci, che ha introdotto gli ospiti, auspicando il massimo rispetto nei confronti degli arbitri e di tutte le persone coinvolte nelle manifestazioni sportive.
Tra i saluti di apertura anche quello del Presidente del Comitato Regionale Arbitri dell’Umbria, Nicola Fraschetti, che ha sottolineato il cambiamento radicale nel ruolo della tecnologia per gli arbitri: “La moviola, una volta considerata un atto d’accusa nei confronti degli arbitri, è ora diventata uno strumento vitale. Grazie alla comunicazione istantanea e alla capacità di rivedere gli incidenti critici, la tecnologia consente agli arbitri di operare con maggiore precisione e fornire un servizio di qualità superiore”.
Rispondendo ad una domanda posta dal moderatore Massimo Boccucci sull’impatto della tecnologia nel mondo del calcio, Mariani ha descritto così la novità del VAR nell’arbitraggio moderno: “Questo strumento offre grandi potenzialità, che gli arbitri hanno accolto non con timore ma con grande curiosità”. La voglia di capire come integrare al meglio la tecnologia senza compromettere l’autorevolezza dell’arbitro era palpabile dalle parole dell’arbitro internazionale a disposizione della Commissione Nazionale Arbitrali di Serie A e B.
Il confronto tra la visibilità degli errori e la possibilità di rimediarvi ha animato il dibattito, evidenziando la missione di fare giustizia attraverso la correzione degli errori stessi. Questo cambiamento non è stato privo di controversie. Alcuni vedono la tecnologia come un’interferenza nel gioco, mentre altri la vedono come un passo verso una maggiore equità e precisione. Brunamonti, ad esempio, ha ribadito l’importanza di trovare un equilibrio tra l’uso della tecnologia e l’essenza stessa dello sport, che è caratterizzato anche da emozioni e imprevedibilità.
In conclusione, il confronto ha evidenziato la trasformazione in atto nel mondo dell’arbitraggio sportivo grazie alla tecnologia, che con il tempo, lo studio e l’esperienza è ormai considerata una preziosa alleata dell’attività arbitrale.
In copertina, il tavolo dei relatori con Mariani (al centro) e Fraschetti (a destra).
Nella gallery, l’intervento di Mariani.