I rapporti con le istituzioni europee, l Guerra russa contro l’Ucrainapolitiche energetiche e climatiche, l’aumento della pressione migratoria e la Conflitto israelo-palestinese. Sono alcuni dei temi al centro del nuovo Rapporto sulla politica estera italiana 2023, prodotto come ogni anno dall’Istituto Affari Internazionali. Frutto della partnership strategica tra lo IAI (Istituto Affari Internazionali) e la Compagnia di San Paolo, lo studio si concentra sulle principali questioni di politica estera affrontate dal governo di Giorgia Meloni.
Il messaggio del Ministro Tajani
In un messaggio rivolto allo IAI in occasione della presentazione del rapporto, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sottolinea che «l’anno appena trascorso è stato caratterizzato dall’aumento della tensione a livello globale: alla guerra in Ucraina e alla tensione nel Mar Cinese Meridionale si aggiungono il conflitto in Medio Oriente innescato dal brutale attacco terroristico di Hamas contro Israele e, infine, l’instabilità nel Mar Rosso causata dalla Attacchi Houthi contro le navi commerciali in navigazione verso il Canale di Suez”. «Il governo italiano – scrive il ministro – ha immediatamente condannato l’aggressione di Hamas e sottolineato il diritto di Israele a difendersi, nel rispetto del diritto internazionale. Lavoriamo per evitare un’escalation, per facilitare la liberazione degli ostaggi e l’accesso umanitario Siamo in prima linea negli aiuti umanitari: per circa tre mesi la nave Vulcano è rimasta ormeggiata nei pressi della Striscia e ha curato decine di pazienti palestinesi. A seguire, con una grande operazione umanitaria, stiamo portando in Italia circa 100 bambini palestinesi feriti a Gaza insieme alle loro famiglie. L’obiettivo è il rilancio di un percorso credibile verso la soluzione di ”due Stati” che convivono in pace e sicurezza”.
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Riguardo alla crisi del Mar Rosso, Antonio Tajani afferma che «il Governo ha dato il suo sostegno politico alle operazioni condotte dagli Stati Uniti nel Mar Rosso. In Europa siamo stati in prima linea con Germania e Francia per creare una missione navale a tutela della libertà di navigazione. Una missione difensiva, ma vigile e forte.”
L’impegno a fianco dell’Ucraina, secondo il ministro degli Esteri, è stato «mantenuto senza esitazione a 360 gradi nella prospettiva di una pace giusta. Siamo in prima linea nello sforzo di ricostruzione. Abbiamo assunto il patrocinio di Odessa e la ricostruzione della Cattedrale.”
Nel messaggio all’Istituto Affari Internazionali, Antonio Tajani, si dice convinto che in Europa l’Italia si sia battuta per riportare al centro “la questione migratoria e la necessità di condividere gli oneri dell’accoglienza tra gli Stati membri dell’Unione europea”. centro del dibattito. Unione”, per sostenere “il processo di allargamento ai Balcani occidentali, che da troppo tempo aspettano di diventare parte della nostra casa comune”, spingendo “affinché Ucraina, Moldavia e Georgia possano procedere sulla stessa strada europea”.
Per il Ministro il tema Africa è centrale: «Il 29 gennaio il Governo ha ospitato a Roma i leader africani per il Summit Italia-Africa e, in quel contesto, abbiamo presentato il Piano Mattei, che riteniamo debba essere parte di un più ampio progetto europeo e impegno globale. Le sfide globali richiedono infatti una risposta globale”, che conclude: “Stiamo perseguendo la diplomazia della crescita, che intendiamo rafforzare ulteriormente per promuovere iniziative e partenariati regionali capaci di sostenere le nostre imprese, favorire l’internazionalizzazione e l’export, contribuire alla crescita dell’Italia e del nostro Paese. la stabilità e lo sviluppo dei Paesi coinvolti”.
Il rapporto sulla politica estera
Il Rapporto sulla politica estera italiana è il risultato del lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Istituto per gli Affari Internazionali, coordinati dall’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dello IAI, e da Leo Goretti, responsabile del Programma di Politica Estera italiana. Il Rapporto evidenzia come l’azione del governo sia in continuità con la tradizionale politica estera dell’Italia. Se i toni euroscettici del presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli anni trascorsi all’opposizione avevano suscitato qualche preoccupazione tra gli osservatori internazionali all’inizio del suo mandato, oggi la sua politica si è spostata su una linea “eurorealista”, mantenendo i rapporti con la tradizione italiana. alleati in Europa. Sul tema della gestione dei flussi migratori, di fronte all’aumento degli arrivi irregolari, il governo ha puntato sul rafforzamento delle frontiere esterne e sulla collaborazione con i Paesi terzi, come dimostrano gli accordi con Tunisia e Albania. In termini di lotta al cambiamento climatico, tuttavia, il governo ha preferito concentrarsi maggiormente sulla questione dei costi sociali ed economici della necessaria transizione energetica.
Anche la posizione assunta nei confronti dei due conflitti in corso è apparsa in linea con i partner occidentali: ferma condanna dell’aggressione russa e solidarietà con l’Ucraina attaccata, da un lato, e ferma condanna del brutale attacco terroristico di Hamas e solidarietà con Israele, dall’altro. altro. Anche se, in quest’ultimo caso, il governo Meloni ha insistito per la ripresa di un dialogo sulla base della formula “due popoli, due Stati”, chiedendo a Israele di gestire le operazioni a Gaza nel rispetto del diritto umanitario internazionale.
Accanto a questi principali dossier, non mancano ulteriori riflessioni sul contributo italiano al sistema di sicurezza europeo e atlantico, sulla strategia verso l’area mediterranea allargata, sul ruolo italiano nelle organizzazioni multilaterali e nella cooperazione allo sviluppo e sui rapporti con la Cina successivamente. al mancato rinnovo del Memorandum of Understanding sulla partecipazione dell’Italia alla Belt and Road Initiative.
Il rapporto affronta anche nuovi ambiti, come l’attenzione alle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, il crescente attivismo verso l’Indo-Pacifico e le iniziative verso il settore aerospaziale. Un focus particolare, infine, è dedicato al nuovo rapporto con l’Africa: la Meloni ha, infatti, dedicato un progetto ambizioso, il Piano Mattei, al rilancio dei rapporti con il continente africano. In assenza, ad oggi, di un testo ufficiale, c’è ancora spazio per riflettere sulle sue criticità e sulla sua integrazione in un quadro europeo.
La presentazione
Il Rapporto 2023 sulla politica estera italiana è stato presentato il 6 febbraio a Roma, presso la sede dello IAI, con una tavola rotonda moderata dalla giornalista di La7 Alessandra Sardoni, che ha visto la partecipazione di Giangiacomo Calovini, deputato alla Camera dei Deputati (Fratelli d’Italia). , Paolo Formentini, Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati (Lega), Giorgio Mulé, Vicepresidente della Camera dei Deputati (Forza Italia), Giuseppe Provenzano, Deputato alla Camera e Capo Affari Esteri del Partito Democratico e del Direttore dello IAI Nathalie Tocci.
Nel discorso di apertura, il Presidente dello IAI, Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, ha sottolineato che nell’analizzare l’operato del Governo italiano nel 2023 «siamo partiti dalla considerazione che il Governo deve confrontarsi con un contesto internazionale problematico e sfidante, con un situazione economica complessa e margini di bilancio limitati. Ma anche e con le difficoltà di tenere insieme una maggioranza composta da tre partiti che appartengono a tre distinte famiglie europee in competizione tra loro alle prossime elezioni europee.” Il Presidente afferma che il giudizio complessivo che emerge dal Rapporto è «che malgrado queste questioni critiche, la performance del governo Meloni in politica estera è stata complessivamente migliore, e soprattutto meno divisiva, che su altre questioni di politica interna».