Marchi e modelli: l’inclusività delle taglie alle fashion week può moltiplicarsi a partire da questi nomi.
Alle ultime sfilate milanesi, il 99% dei look non prevedeva la taglia, riferisce Vogue Business nel report che ha raccolto tutti i dati degli eventi più recenti. Cioè, tra i brand che hanno organizzato sfilate o presentazioni nel calendario autunno-inverno 2024-2025, solo l’1% dei corpi ha rappresentato una scelta diversificata (rimanendo quindi più vicini alla realtà). Tra le quattro più importanti a livello internazionale, la capitale italiana della moda è stata quella che ha portato meno inclusività a febbraio, a fronte di una percentuale che scende intorno al 95% se si contano anche le scelte di New York, Londra e Parigi. Ed è bene ricordare che, quando parliamo di size inclusive, non ci riferiamo solo a modelli plus size, ma anche a corpi di taglia media – per sottolineare come la diversità corporea laterale sia in realtà al di fuori della retorica sociale, ancora una volta. Anche nel 2024.
A Milano nello specifico c’è uno dei brand che è stato più inclusivo Recensione entusiastica con il suo 20% di look mid e plus size nella sfilata autunno inverno 2024 2025. Il brand è riuscito a ribaltare la totale assenza di diversità corporea al suo debutto lo scorso settembre 2023, affidandosi alla direttrice del casting Emma Matell che, come ci avevano raccontato i Paolina Russo del lavoro svolto insieme, è solita fare scouting anche mentre beve un caffè al bar, alla ricerca di volti che vivono nella città in cui si trova. E infatti, anche le fondatrici di Rave Review – Josephine Bergqvist e Livia Schück – hanno spiegato che « Se si tratta di street casting, la persona nella maggior parte dei casi è un volto nuovo per il settore e questo di solito ci interessa di più”. Tra gli altri, in passerella è arrivato anche quello italiano Michela Albanovolto di Street People Casting Italia, che dal 2009 fa scouting quotidiano a Milano con un focus sulla ricerca inclusiva.