Sondaggi TP: il calo del tasso di natalità è un problema economico
Torniamo con la consueta rassegna settimanale su alcuni dei principali temi di politica interna e politica internazionale. Sul fronte interno, focus sulla natalità: secondo l’ultimo rapporto, si è raggiunto un record negativo di nascite. Partiamo da qui, per poi passare alla possibile privatizzazione di Poste Italiane e al riconoscimento dello Stato palestinese.
Come detto in precedenza, l’Italia ha raggiunto un nuovo record negativo di natalità. Abbiamo chiesto ai nostri lettori perché si sia verificato questo crollo. Tra le varie risposte, spicca su tutte quella relativa alla natura economica del crollo. “I figli costano sempre di più e il welfare a disposizione dei genitori è troppo limitato”. Le altre risposte sono molto più indietro. L’11,4% ritiene che i giovani preferiscano semplicemente fare altre esperienze, almeno fino a una certa età, e non pensino di diventare genitori.
Un 17,6% associa invece questo calo della natalità a una cultura edonistica, “che spinge i giovani a vedere la famiglia e la genitorialità come negative”. Infine, quasi il 14% ritiene che il problema risieda nell’attuale cultura del lavoro, che richiede un lavoro a tempo pieno e non lascia tempo per crescere e prendersi cura di una famiglia.
Individuata la causa, ci chiediamo quale sia la possibile ricetta per la ripresa della natalità.
E giustamente, sulla falsariga della prima domanda, la risposta più gettonata su cosa si dovrebbe fare per indurre gli italiani ad avere più figli è “aumentare gli aiuti economici e i servizi alle famiglie, incentivando economicamente e lavorativamente la genitorialità”. Una risposta data da ben il 62,3%. L’unica altra risposta rilevante è quella che invoca un cambiamento culturale, ovvero di “invertire la narrazione prevalente” lanciando un messaggio positivo sulla genitorialità. Le altre risposte ottengono percentuali residuali.
Sondaggi TP, privatizzazione di Poste Italiane, giusto o sbagliato?
Una delle divisioni più importanti della politica economica dai tempi di Reagan e Thatcher è quella riguardante lo Stato minimo e le privatizzazioni. Un tema che si ripropone ogni volta che un’azienda pubblica o quotata passa – o è in procinto di passare – a un’azienda privata.
In questo caso parliamo di Poste Italiane, la cui privatizzazione è stata minacciata dal Governo. Il parere su questa manovra non è positivo, con il 36,5% che ritiene che le privatizzazioni abbiano distrutto aziende fiorenti e posti di lavoro, peggiorando i servizi e andando solo a discapito dei cittadini. Poi il 24,4% ritiene che le privatizzazioni vadano fatte solo in caso di perdite, ma Poste è redditizia e non c’è bisogno di privatizzarla. Nel complesso, quindi, sono 6 italiani su 10 sono contrari alla proposta.
Il 20,1% è invece favorevole allo Stato minimo e con la vendita di Poste riceveremo capitali utili a ridurre il debito. Anche il 15,3% si dice favorevole, a patto che lo Stato mantenga una quota di controllo e a questa non si aggiungano altre privatizzazioni.
Sondaggi Palestina: uno Stato che deve esistere
Prima di dare fiducia a Meloni e alle intenzioni di voto, chiudiamo con una domanda sulla possibilità e necessità di riconoscere lo Stato di Palestina. Nel complesso, le risposte favorevoli raggiungono il 76,5%: più di 3 italiani su 4 sono favorevoli. C’è poi un 10,6% che ritiene che riconoscere lo Stato di Palestina in questo momento sarebbe un segno di resa verso Hamas e che questa strada, per ora, non sia percorribile. Dato interessante: l’illegittimità della nazione palestinese (3,6%) è più del doppio della risposta che vede Israele come Stato illegittimo (1,7%).
Sondaggi elettorali TP 5 aprile Intenzioni di voto. La lista di Michele Santoro parte bene. Abbasso la Lega
Chiudiamo il nostro sondaggio settimanale con le intenzioni di voto. Il dato più rilevante riguarda il La Lega scende dal 9% all’8,6% (-0,4% in una settimana)Forza Italia, però, non ne approfitta, scendendo di un punto decimale. La differenza è attualmente di 1,5 punti. Guardando ai primi tre partiti italiani, le variazioni sono minime: IDE +0,1%, PD stabile e M5S -0,1%.
C’è già un primo balzo in avanti per il movimento firmato da Michele Santoro, Peace Earth Dignity. La settimana scorsa ha debuttato all’1,8% e oggi è già al 2,1%. Anche Sud chiama Nord di Cateno De Luca registra un leggero incremento (da 0,5 a 0,8).
Fiducia in Giorgia Meloni: dal 5 aprile è nuovo minimo storico
Chiudendo con la fiducia a Giorgia Meloni, il premier continua a perdere consensi. La frequenza di risposta di chi non nutre alcuna fiducia in Meloni aumenta di 0,7 punti (49,2%) e, complessivamente, le risposte positive sono scese dal 39,3% della scorsa settimana al 38,8% di quest’ultimo sondaggio.
Nota metodologica: Indagine condotta utilizzando il metodo CAWI, 4.400 interviste condotte tra il 2 e il 4 aprile 2024.