Sondaggi TP, 6 italiani su 10 contrari alla direttiva green home
Come ogni settimana vi presentiamo l’indagine sull’attualità nazionale ed estera. Come sempre inserite anche le intenzioni di voto e l’indice di gradimento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Cominciamo con la notizia principale di politica estera, che riguarda l’attacco di droni dell’Iran contro Israele, in risposta al raid – riuscito – di Israele contro l’ambasciata iraniana a Damasco.
Sondaggi TP, tensioni Iran-Israele: italiani divisi, ma generalmente favorevoli alla risposta iraniana
Innanzitutto abbiamo chiesto un parere sull’attacco (o meglio, sulla risposta) dell’Iran a Israele. C’è una grande differenza di opinioni: per il 24,2% si tratta di un atto più che comprensibile visti gli attacchi di Israele al consolato iraniano in Siria e considerando il massacro di civili perpetrato a Gaza. La risposta più popolare (28%) vede la reazione iraniana come un’azione di legittima difesa, anche se preoccupante.
D’altro canto, con quasi lo stesso consenso (20,6 e 20,7%), le risposte vedono la reazione dell’Iran come un attacco sproporzionato ed eccessivo, e dall’altro come un attacco veramente criminale e ingiustificabile: “l’Iran mira a provocare un’escalation verso coinvolgere nella guerra anche gli alleati occidentali di Israele.”
Come è noto, i danni causati dall’attacco dei droni sono stati trascurabili, grazie all’ottima difesa antiaerea di Israele. Per il 51,5% (la stragrande maggioranza) l’Iran sapeva perfettamente che l’attacco sarebbe stato neutralizzato e che era un gioco di parti per salvare la faccia. Il 32,8% ritiene che l’Iran si aspettasse qualcosa di più, con più droni e missili, mentre il 10,8% ritiene che il regime di Teheran mirasse a provocare molte vittime e danni e che questi spari dimostrino, in realtà, la sconfitta e l’inferiorità tecnologica dell’Iran.
Direttiva case verdi: il malcontento degli italiani
Restando nel contesto internazionale ma venendo a temi più vicini agli italiani, parliamo della direttiva green home approvata dal Consiglio Europeo. La direttiva rientra tra quelle iniziative volte all’efficienza energetica e alla tutela dell’ambiente promosse dall’Unione Europea. Tuttavia il giudizio degli italiani sulla direttiva è generalmente sfavorevole, con oltre il 60% di disapprovatori. Il 36,5% (la risposta della maggioranza) ritiene che si tratti di una direttiva ideologica, che fissa obiettivi irrealistici e costringerebbe i cittadini a sborsare ingenti somme per ristrutturare le proprie case. Il 23,6% poi è d’accordo con l’intento ma ritiene che si tratti di obiettivi troppo ambiziosi e a breve termine.
Il 18,4% invece approva pienamente, parlando di una direttiva “di buon senso, non troppo radicale e che affronta il problema”. Infine, per il 16,6% si tratta di una direttiva troppo generica e non vincolante e quindi si farà ben poco per l’ambiente e il risparmio energetico.
Caso Amadeus, caso Rai: cosa succede al servizio pubblico?
Chiudiamo la batteria di domande di attualità con il saluto di Amadeus a mamma RAI. Il conduttore degli ultimi festival di Sanremo abbandona ufficialmente il servizio pubblico e sbarcherà al Nove, in compagnia di altri grandi ex (uno su tutti, Fabio Fazio).
Qui si può osservare un’importante polarizzazione, poiché le risposte più popolari sono anche le più “estreme”. Da un lato, il 34,8% ritiene che i tanti abbandoni siano legati alla suddivisione del centrodestra. Il 30,7% ritiene invece che il mondo dello spettacolo sia sempre stato egemonizzato dalla sinistra e che non sopporta di non essere egemonico in Rai. In mezzo, risposte di diversa natura: per il 19% si tratta di dinamiche di mercato data la maggiore concorrenza. Per l’11,3%, però, è strettamente legato all’incompetenza del management Rai che non sa fidelizzare i propri professionisti.
Sondaggi elettorali TP: intenzioni di voto e fiducia a Giorgia Meloni. L’opposizione fa un balzo in avanti
Chiudiamo con le intenzioni di voto per le prossime elezioni europee. Spicca il dato dell’opposizione, con Pd (+0,2%) e M5S (+0,6%) che mettono fieno in campagna. Cambiamenti piuttosto importanti anche nell’area del centrodestra, con Fdi e Lega che perdono entrambe lo 0,3% e Forza Italia (unita a Noi Moderati) arriva all’8,3%. Il partito di Tajani non è mai stato così vicino alla Lega, ritrovandosi ora a soli due decimi di distacco.
Dietro le quinte sembra funzionare la lista degli Stati Uniti d’Europa, scelti dal 5,2%. Le azioni da sole rappresentano il 3,8%. Variazioni di pochissimi decimali per i partiti minori.
Parti | % |
---|---|
Fratelli d’Italia | 27,5 |
PD | 19,7 |
Movimento 5 Stelle | 16,1 |
Lega | 8,5 |
Forza Italia e Noi Moderati | 8,3 |
Stati Uniti d’Europa (Più Europa e Italia Viva) | 5,2 |
Azione | 3,8 |
Sinistra Italiana/Verdi | 3,2 |
Democrazia sovrana e popolare | 1,9 |
Pace, dignità della terra | 2,5 |
Libertà | 1,6 |
Altri | 1,7 |
Resta stabile, infine, la fiducia verso Giorgia Meloni (+0,1%) ma vede una maggiore polarizzazione tra chi ripone molta fiducia (+1,1%) e chi non ne ha affatto (+0,8%).
Nota metodologica: Indagine effettuata con il metodo CAWI, 4.100 interviste raccolte tra il 16 e il 18 aprile 2024