I dipinti di Albert York con le sue nature morte e paesaggi rurali (i cani, le mucche, l’aratro, i vasi di fiori, le colline pronte per la mietitura del grano) che decorano le pareti della location, allestita come un museo per la sfilata, nei toni del verde menta e salvia. I motivi botanici rendono omaggio alla storica fabbrica di porcellane di Chelsea, il primo veramente importante in Inghilterra, fondato negli anni Quaranta del Settecento e citato anche nei teaser post. Una sequenza esteticamente perfetta con bellissime persone scatti di David Sims che sulla pagina Instagram ha anticipato la sfilata. La campagna inglese e i suoi cottage aristocratici con arazzi florealiArredi Chippendale e quelle stesse ceramiche (menzionate sopra) per apparecchiare le tavole e decorare gli interni. Questi i suggerimenti e le ispirazioni con cui Jonathan Anderson apre le porte immaginarie di una galleria d’arte dove le sue creazioni prendono vita per la FAshion sfila Loewe Autunno Inverno 2024 2025.
Eppure, a differenza delle sue precedenti collezioni in cui l’approccio artistico spesso dominava gli abiti (che in alcuni casi quasi perdevano la loro praticità come abbigliamento, apparendo invece come magnifici capolavori di arte, artigianato e maestria da indossare) oggi ioLo stilista inverte le parti, i ruoli e il punto di osservazione: le sue creazioni da abiti-lavoro diventano abiti-opera.
Questa volta, più che in passato, l’arte diventa strumentale all’abito, “secondaria” rispetto alla collezione, diventa “dettaglio” e rappresentazione, e non soggetto: viene osservato da un altro sguardo, il nostro, che invece è protagonista assoluto nell’atto stesso di osservarlo. Quella citata e richiamata dallo stilista lo è dunque un’arte che in qualche modo viene “ridotta a cornice” per dare centralità agli abiti e a chi li indossa, restituendo un’enorme dose di funzionalità e realtà. Ma ciò non sminuisce in alcun modo la portata e la coerenza del lavoro creativo della collezione.
È un gioco semiotico e stilistico altrettanto straordinario di quelli a cui Jonathan Anderson ci ha abituato in precedenza. Ed è una raccolta in cui lo stilista non rinuncia affatto alle sue firme, ai suoi dettagli ricercatissimi, al suo divertissement trasformativo ed illusorio portato in passerella con inganni materiali – gli arazzi che in realtà sono grossi ricami di perline, lo struzzo che è invece una stampa trompe l’oeil iperrealistica – o con le sorprendenti manipolazioni del volume. Come la silhouette esagerata dei pantaloni: una reinterpretazione delle proporzioni dei fianchi dei pantaloni Regency che oggi diventano jeans extra, extra baggy. E poi ancora i suoi tocchi divertenti: quindi se un paio di anni fa avevamo la pochette Pigeon, ora ne arriva in passerella una spiritosa mazzo di asparagi da portare a mano, esatta riproduzione dell’antica porcellana Chelseaè la nuova borsa spiritosa da abbinare all’abito lungo con stampa scozzese scozzese per evocare un picnic nella campagna inglese.
In breve, la spiazzante pratica del “ciò che appare non è” insita nel DNA dello stile JWA x Loewe non è affatto scomparsasì, ma accanto si apre una dimensione più pratica e concreta del vestire, ben espresso dall’insieme di maglia, gonna, pantaloni di lana a coste blu o dalle variazioni di cappotti e capispalla. Vedi: IL giacca da aviatore in pelle, montone, soprabito grigio da uomo con doppi revers scultorei (e taaac, il dettaglio à la Loewe) o cappotti di pelle doppiopetto chiusi da colli alti e marziali. Il guardaroba maschile ottocentesco con i suoi contorni di tight e redingote Tailleur 3 pezzi di ispirazione British o look dallo styling a contrasto: il frac da sera a lunghissima coda di rondine si indossa sopra pantaloni floreali iperdrappeggiati e morbidi (che a prima vista potrebbero sembrare gonne), creando accostamenti e disaccordi. La rigidità e il rigore del sopra contro la morbidezza e la fluidità ondulata del sotto. Il contrasto di tessuti e movimenti è perenne durante tutta la mostra che si apre con il abiti da dea (a fiori o semplici) ispirati al peplo grecoil cui drappeggio è interrotto da maxi fibbie di cinture che disegnano sensuali ritagli sul corpo, ma prosegue con abiti di tutt’altro spessore (letteralmente) e fermezza come l’abito midi con scollo tondo e maniche lunghe che sembra un dipinto usura: come un dipinto di York riproduce un cane su un prato, che non è né una stampa né un tufting ma un fittissimo ricamo di perle di caviale colorate.
E poi c’è tutto una serie di look perfetti per popolare il guardaroba di tutti i giorni, elegante o casual, senza mai cadere nel banale o nel conformismo, in un costante flirt tra i codici classici dell’abbigliamento e una misurata stravaganza: le camicie stile Eton portate con cravatte e gilet, le bluse bouffantes con martingala incorporata che sottolineano i vivaci effetti in rilievo, il blazer navy indossato su maxi cargo, i camicia nuvola indossata sopra pantaloni sartoriali sono le nuove uniformi del desiderio. Sono portati con stivali biker in pelle stampa cocco o ricamati con fioricon muli con cintura marrone chiaro e con nuove rivisitazioni della borsa Squeeze secondo i temi della collezione e i nuovi colori di stagione.
Insomma? La collezione Loewe Autunno Inverno 2024 2025 è un mix vario e composito di personaggi classici ma eccentrici che potrebbero popolare un’immaginaria campagna inglese dove splende sempre il sole e la personalità. Esagerato quanto basta per farti venir voglia di uscire con lei.
Se qualcuno sa in quale tana del coniglio scendere per entrare in questo nuovo tableau concepito da Jonathan Anderson, si faccia avanti.