L’esecutivo dell’UE indagherà sugli sforzi di Alphabet, il proprietario di Google, e di Apple per consentire agli sviluppatori di indirizzare i consumatori verso offerte esterne ai loro app store. Indagherà anche su Google per verificare se la sua visualizzazione dei risultati di ricerca favorisce i suoi servizi di ricerca specializzati Shopping, Flights o altri rispetto ai rivali.
L’avvocato di Google, Oliver Bethell, ha affermato che l’azienda ha apportato “cambiamenti significativi” al modo in cui opera in Europa e “continuerà a difendere il nostro approccio nei prossimi mesi”.
Apple sarà indagata per le misure adottate per consentire agli utenti di personalizzare ulteriormente i propri dispositivi, ad esempio disinstallando software, modificando le impostazioni predefinite di Apple o utilizzando schermate di scelta per chiedere agli utenti di scegliere un browser o un motore di ricerca per il proprio telefono.
“Le misure adottate da Apple, tra cui la progettazione della schermata di scelta del browser web, potrebbero impedire agli utenti di esercitare realmente la loro scelta di servizi all’interno dell’ecosistema Apple”, ha affermato la Commissione.
Il modello “paga o acconsenti” di Meta per i social media come Facebook o Instagram, che richiede una quota di abbonamento per evitare il tracciamento degli annunci pubblicitari, “potrebbe non rappresentare una vera alternativa nel caso in cui gli utenti non diano il consenso”, ha affermato la Commissione.
Thierry Breton, responsabile del mercato interno dell’UE, ha affermato che i funzionari hanno “seri dubbi sul fatto che il consenso sia davvero libero quando ci si trova di fronte a una scelta binaria” tra pagare o non pagare per il servizio.