Caro Merlo, come potrei mai affidare la mia decisione di abortire a militanti “pro-vita” che, con la forza della religione e per volontà di Dio, condannano l’aborto come il peggiore dei crimini e io come un assassino?
Lidia Marcelletti — Torino
Una donna che ha fatto la scelta dolorosa di interrompere la gravidanza non può essere attaccata, nei centri di ascolto, da militanti pro-vita che la accusano di aver commesso un omicidio.