Inserito da Cetti Galantevicepresidente AISO, Associazione Italiana Imprese di Outplacement –
Da sempre l’evoluzione tecnologica impatta sul mondo del lavoro, definendo nuovi bisogni in termini di ruoli e competenze richieste. Oggi, tra la trasformazione digitale e l’avvento ancora più recente dell’Intelligenza Artificiale (AI), ci troviamo di fronte a un nuovo cambiamento che sta travolgendo trasversalmente un gran numero di settori, ridefinendone ruoli e processi aziendali. Da sempre l’attenzione è rivolta a ruoli che scompaiono, ma in realtà si trasformano e ne nascono tanti nuovi.
Facciamo alcuni esempi: alcune aree sono comuni tra i diversi settori impattati, come la produzione o, più in generale, la filiera. In questi casi, l’utilizzo di macchinari sempre più precisi e autonomi, capaci di comunicare tra loro e di svolgere in modo sempre migliore attività ripetitive o controlli di qualità, alleggerisce i compiti di ruoli diversi, che potrebbero essere visti come a rischio. In realtà c’è un’evoluzione nell’acquisizione di nuove competenze per utilizzare e supervisionare meglio questi strumenti e macchinari.
Quella mano tesa dai big data
Così come si pensa ai ruoli di ricezione e gestione degli ordini, che scompariranno se manterranno la loro accezione tradizionale, ma che se verranno integrati con nuove applicazioni e ampliati a nuovi compiti, come ad esempio l’utilizzo dei big data, trovare nuova vita, in forma evoluta. Altri dipartimenti che saranno fortemente impattati a livello trasversale dalle nuove tecnologie, in particolare dall’AI, sono quelli amministrativi e contabili. Per questi ruoli si prevede un declino, ma la scomparsa troppo spesso annunciata non avverrà certamente nel breve termine e sarà sempre necessario il controllo umano sul lavoro delle macchine.
Lavoro in evoluzione: opportunità per figure essenziali
In questa prospettiva trasversale dobbiamo poi pensare a tutte quelle attività di Business Development o legate all’IT che attingono fortemente dall’innovazione tecnologica e soprattutto dall’applicazione diIntelligenza artificiale.
È in questo clima che stanno emergendo sempre più tutti i ruoli dell’analisi dei dati, del data scientist, dell’ingegnere dei dati o dell’amministratore dei dati. Questi dati sono fondamentali soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico e in tutti quei settori che fanno uso quotidiano di una grande quantità di dati.
Pensiamo al settore finanziario, che grazie all’intelligenza artificiale potrà offrire prodotti sempre più complessi con l’obiettivo di maggiori ricavi con minori rischi. Oppure possiamo addentrarci nel settore farmaceutico, dove questi ruoli saranno sempre più presenti nei dipartimenti di ricerca e sviluppo, ambiti in cui gli stessi ricercatori dovranno accrescere le proprie competenze su questi temi.
In generale, il pharma è uno di quei settori in cui l’evoluzione tecnologica tocca tutti i dipartimenti e molti ruoli, come quello del rappresentante scientifico del farmaco, che è già da tempo in declino a causa dell’avvento del digitale. Questo però non vuol dire che sia una posizione a rischio di estinzione, anche questa si trasforma: dalla classica visita dal medico a un colloquio che utilizza web, webinar, piattaforme di incontro, e-learning. Ciò che resterà, anche in questo caso, è la valutazione dell’uomo, dei dati di input e della decisione finale.
Altre opportunità nelle relazioni con i clienti
La transizione verso il valore umano del ruolo sta trovando sempre più popolarità anche in altri settori, come ad esempio il già citato finanziario o, più in generale, quello bancario.
Si potrebbe pensare il contrario se si prende in considerazione la tendenza, soprattutto delle banche più grandi e digitali, a ridurre sempre più il numero delle filiali a favore di situazioni automatizzate, ma in realtà anche in questo caso si dovrebbe parlare di evoluzione. Nel mondo bancario, i ruoli di front e back office sono già stati influenzati dalla rivoluzione digitale e l’integrazione dell’AI avrà ulteriori impatti su queste professioni, ma, come già accennato per le figure di filiera, si tratterà soprattutto di un cambiamento del lavoro, che in questi casi passeranno da compiti più operativi e tecnici ad occupazioni più orientate al rapporto con il cliente e al contributo aggiuntivo che la persona può dare.
Ruoli in compiti ripetitivi vs. ruoli creativi e analitici: le nuove figure
Si può quindi affermare che, a livello generale, i ruoli più a rischio saranno quelli che riguardano attività ripetitive, mentre tutte quelle professioni caratterizzate da analisi, visione, creatività e in generale dalla componente umana, beneficeranno del supporto di nuove tecnologie e intelligenza artificiale.
Parlando di creatività dobbiamo fare riferimento al settore della moda, un settore che ha già subito un drastico cambiamento con la digitalizzazione. L’ascesa dei social media e di conseguenza quella degli Influencer ha ridisegnato le dinamiche riguardanti stili e tendenze, mentre l’arrivo dell’AI contribuirà a rivoluzionare i processi creativi, migliorare l’efficienza operativa e offrire un’esperienza personalizzata ai consumatori.
In questo contesto, accanto alle professioni più tradizionali, stanno emergendo nuove figure legate al marketing digitale, alla sostenibilità, al fashion blogging e nuovi ruoli come il Digital Adoption Manager o lo Sviluppatore di Realtà Virtuale.
In conclusione, si vede come i settori stiano vivendo in modo positivo l’ingresso dell’intelligenza artificiale, anche in termini di personale e di ruoli richiesti. Alcune professioni sono indubbiamente in declino, ma la partita dovrà essere giocata nel saper cogliere le evoluzioni dei ruoli e agire di conseguenza sulle proprie competenze con soluzioni di reskilling e upskilling, per restare competitivi nella propria professione così come, in generale, nel mercato del lavoro.