Negli Stati Uniti cresce la paura per la diffusione della malattia “cervo zombi”, che sta colpendo diversi animali. Al momento si sa molto poco di questa malattia. Lo sappiamo e basta si tratta di una particolare patologia neurologica degenerativa che colpisce i cervidi e che ha suscitato l’interesse dei media negli ultimi giorni in seguito alla scoperta della malattia in 800 cervi e alci nel solo stato del Wyoming.
La paura di Centro per la prevenzione e il controllo delle malattieL’agenzia americana che si occupa di controllo e prevenzione delle malattie, è che potrebbe diffondersi a macchia d’olio in tutto l’ecosistema, e portare anche al tanto temuto spillover o salto di specie verso altri mammiferi, compreso l’uomo.
Dove ha avuto origine questa malattia?
La malattia del cervo zombi è causata, come la mucca pazza, da un prione, che è una molecola proteica mutata in grado di infettare altre proteine, trasformandole a sua immagine. Quando un cervo si ammala la sua morte è certa, non esistono cure né vaccini.
Gli animali affetti da questa patologia presentano sintomi particolari, come il movimento lento, l’invecchiamento precoce, lo sguardo fisso e vitreo. La malattia fa sbavare i cervidi, li rende letargici ed emaciati, provocando uno sguardo vuoto per il quale è nota come malattia del cervo zombi.
Negli ultimi mesi sempre più cacciatori se ne sono accorti esemplari di varie specie di cervi che mostravano questi sintomi e sempre più spesso venivano ritrovati cadaveri di animali malati.
L’aspetto più frustrante per chi si occupa di questa patologia è che la recente esplosione era in qualche modo prevedibile: la malattia del deperimento cronico si è diffusa nel mondo stati Unitisenza che le autorità locali facessero nulla per fermarlo, ed era inevitabile che prima o poi arrivasse anche in una zona densamente popolata.
Ma è davvero possibile la trasmissione all’uomo?
Gli scienziati temono che la malattia dei cervi zombi, oltre a provocare il caos sui cervi di Yellowstone, potrebbe anche provocare il tanto temuto salto di specie, per cui la malattia “passa” ad altri animali fino ad allora immuni.
Era successo con l’encefalopatia spongiforme, che si era diffusa anche alle persone, e poteva succedere anche con la malattia del cervo zombie, che poteva trasmettersi ad altri mammiferi, al bestiame o anche a noi umani.
Non è detto che ciò possa accadere, ma è un rischio che va preso in considerazione, e che dovrebbe invitarci a iniziare a prendere un po’ più sul serio quella che si sta rivelando un’emergenza.
La malattia è presente anche in Europa
La malattia è conosciuta e presente anche in Europa. NNel 2016 è stata diagnosticata per la prima volta in Europa in una renna norvegese e da allora casi di “cervo zombie” sono stati individuati anche in renne, alci e cervi in NorvegiaSvezia e Finlandia.
Segno che questa malattia ha cominciato a diffondersi anche in questi paesi nordici, mietendo le prime vittime tra questi animali. Molti studi sono ancora in corso per saperne di più su questa malattia.
Per il momento non esistono casi documentati di trasmissione. Le misure di sorveglianza, controllo e prevenzione attuate a livello europeo sono davvero molto efficaci nel tutelare la salute umana.