Per la prima volta in cinquant’anni, la maggioranza dei repubblicani afferma di volere che gli Stati Uniti non si intromettano negli affari mondiali. L’articolo di Giuseppe Gagliano.
Per la prima volta in quasi cinquant’anni di sondaggi del Consiglio di Chicago, la maggioranza dei repubblicani ha votato nel 2023 preferenza Quello stati Uniti rimanere fuori dagli affari mondiali, piuttosto che parteciparvi attivamente.
Questo cambiamento riflette una notevole evoluzione dell’opinione pubblica a partire dal 2015, quando i sostenitori del GOP erano più favorevoli dei democratici a favore di un ruolo attivo all’estero.
IL RUOLO DI TRUMP
Questo calo di consensi sembra essere guidato in particolare dai “repubblicani di Trump”, che rappresentano il 47% dei sostenitori del GOP, e mostrano una visione più negativa riguardo al ruolo globale degli Stati Uniti, alle alleanze con l’Europa e alla difesa degli alleati.
I dati chiave evidenziano che solo il 40% dei repubblicani di Trump ritiene che sarebbe meglio per il futuro del Paese se gli Stati Uniti partecipassero attivamente agli affari mondiali, rispetto al 52% dei repubblicani non di Trump. Inoltre, la metà dei repubblicani di Trump (48%) vuole che gli Stati Uniti siano il leader mondiale dominante, mentre la maggioranza dei repubblicani non Trump (65%) preferisce un ruolo di leadership condiviso.
SCETTICISMO SULLE NOI ALLEANZE
I repubblicani di Trump sono notevolmente più scettici riguardo ai benefici delle alleanze statunitensi con l’Europa e l’Asia orientale, e meno propensi a sostenere l’uso delle truppe statunitensi per difendere gli alleati baltici in caso di attacco da parte della Russia. Inoltre, questo gruppo mostra una maggiore propensione a sostenere l’intervento militare statunitense nel caso di un’invasione cinese di Taiwan, riflettendo una preoccupazione sproporzionatamente maggiore per la Cina come minaccia.
COSA VOGLIONO OGGI I REPUBBLICANI
Questi dati indicano una crescente preferenza tra i repubblicani di Trump per un ruolo degli Stati Uniti più indipendente e meno cooperativo sulla scena mondiale, con una maggiore propensione all’uso della forza militare per affrontare le minacce percepite più urgenti, come la Cina, l’Iran e la migrazione attraverso gli Stati Uniti. Confine con il Messico. Questa tendenza segnala un calo della propensione dell’elettorato repubblicano a mantenere il livello e la forma attuali di impegno internazionale degli Stati Uniti, in particolare per quanto riguarda il conflitto in corso in Ucraina.