L’Africa è ormai un’incognita: ancor più che miope, l’Europa ha davvero chiuso gli occhi su quanto accade in questo continente gigantesco e complesso, nel quale ha esercitato per secoli il suo potere coloniale.
Mentre si susseguono colpi di statonove dal 2020, e nel corso di quest’anno si svolgeranno nuove elezioni che coinvolgeranno centinaia di milioni di persone in diciotto Paesi, emergono equilibri politici sempre più distanti dall’influenza europea: a Bruxelles l’unico pensiero è disegnare un futuro di Unione come una sorta di Di fortezza pronti a respingere gli attacchi di una Russia tornata belligerante come ai tempi dell’URSS in un contesto in cui non esiste più quella divisione di sfere di influenza tra Est e Ovest definita a Yalta.
I l sostegno dato all’Ucraina nella guerra che Kiev combatte per riconquistare i territori sottratti alla Russia, a cominciare dalla Crimea, si delinea una strategia di riarmo generalizzato con la prospettiva di coordinare le forze armate nazionali in una sorta di Esercito europeo sotto la guida della Francia, in vista di una Disimpegno americano che appare sempre più probabile, soprattutto dopo che il Congresso americano ha bloccato gli ultimi aiuti promessi dal presidente Biden per 60 miliardi di dollari: il fermo e incrollabile sostegno a Kiev si è ormai dissolto come neve al sole. […]
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