Sondaggi TP: gli italiani si schierano con Trump contro Biden
Alla fine, sarà ancora una volta Joe Biden contro Donald Trump. Il ritiro di Nikky Haley dopo la disastrosa sconfitta nel Super Tuesday contro il magnate newyorkese ha definitivamente chiuso la partita all’interno del GOP (Grand Old Party). L’ex presidente repubblicano è così pronto a sfidare l’attuale inquilino della Casa Bianca.
Cominciamo da qui, con il nostro sondaggio settimanale.
QUI, invece, trovate il sondaggio della settimana scorsa.
Sondaggi Trump vs Biden: gli italiani si fiderebbero dell’ex presidente repubblicano
Gli abbiamo chiesto, se fosse un cittadino statunitense, per chi voterebbe tra Biden e Trump. Tra i due, vincerebbe a mani basse, Donald Trumpche verrebbe votato con convinzione dal 28,7% degli elettori e dal 15,4% che lo preferirebbe a Biden, anche se “tappandosi il naso” (espressione classica che, come sappiamo, si usa per definire scelte poco convinte o in cui si opta per la meno peggio).
D’altro canto, per Joe Biden ci sarebbe solo un 12,5% di elettori veramente convinti e un altro 23,7% che sceglierebbe il candidato democratico senza troppa convinzione. Infine, c’è un buon 17,4% che si asterrebbe o voterebbe per un candidato minore. Tutto sommato, Trump vincerebbe con una schiacciante maggioranza, con il 44,1% dei voti, contro il 36,2% di Biden. Una differenza di circa otto punti che lascerebbe pochissime possibilità di ritorno all’attuale presidente.
Restando negli Stati Uniti d’America e concentrandoci sul magnate newyorkese, abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa pensassero delle sue oltre 90 accuse. Il tasso di approvazione di Trump rivelato dalla domanda precedente si riflette quasi servilmente nell’insieme delle risposte positive (per Il Donald) sui suoi procedimenti giudiziari. Il 20,1% afferma che si tratta di una forma di sovversione della democrazia e che una parte dell’establishment sta cercando di impedirgli di candidarsi e tornare alla Casa Bianca. Un altro 23,1% afferma che, nonostante abbia probabilmente commesso irregolarità, nulla giustifica l’accanimento a cui è stato sottoposto da giudici vicini al Partito Democratico. Un 43,2% che è molto vicino al 44,1% di sostegno “garantito a Donald Trump”.
D’altro canto, la risposta più gettonata – e che è il vero tono su cui si allinea il campione, con il 36,1% – è che Trump ha certamente commesso molti crimini e reati ed è giusto e doveroso che la giustizia lo persegua. Poi, il 16,2% ritiene che abbia commesso diversi reati e che probabilmente alcuni tribunali siano stati più severi rispetto a un comune cittadino, ma che non sia certamente innocente. Infine, c’è una quota significativa (4,5%) che non sa o non intende rispondere.
Sondaggi TP: tra dossier e commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid
Passando alla cronaca interna, spicca l’importante inchiesta sul possibile dossier contro politici e vip, su cui la procura di Perugia sta indagando di concerto con l’Antimafia.
La risposta più gettonata, che fa eco alle dichiarazioni a caldo di Salvini, è che queste inchieste sono sacrosante: “parti dello Stato e dei media legati alla sinistra stanno cercando di manipolare la democrazia attraverso la magistratura e i loro reati vanno accertati” (33,6%). Un 27,9% resta più cauto e, pur riconoscendo la gravità dell’accaduto, non commenta l’eventuale disegno politico. D’altro canto, un 20% ritiene che questo caso dossier venga strumentalizzato per passare alla censura e un 13,1%, infine, ritiene che siano state commesse irregolarità ma che l’inchiesta sembri una caccia alle streghe e che si sia fatto troppo clamore.
Prima di passare alle intenzioni di voto e alla fiducia in Meloni, chiudiamo con il parere sulla recente istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid-19. Qui c’è una risposta che spicca più di tutte le altre, con il 39% che afferma che “va fatta piena luce sulle scelte di quel periodo, spesso sono state prese misure discriminatorie e sono stati violati i diritti delle persone”. A questa maggioranza estremamente favorevole, aggiungiamo un 14,7% che è anche favorevole ma che auspica che non diventi una commissione politicizzata. D’altro canto, il 21,8% ritiene che non sia giusto giudicare decisioni prese in emergenza sulla base di informazioni che non si conoscevano ancora, e che questa sia una commissione istituita per motivi politici. Della stessa opinione il 22,9% del campione che la considera una caccia alle streghe e una rivincita politica che vuole promuovere visioni negazioniste e no vax.
Sondaggi elettorali e fiducia in Meloni: gli investimenti diretti esteri continuano a diminuire
Chiudiamo con le intenzioni di voto, la fiducia a Giorgia Meloni e la nota metodologica. Fdi perde un altro 0,2% e si attesta al 28,5%. Anche Pd, M5S e Lega scendono dello 0,1%. Forza Italia guadagna la stessa percentuale. In generale, i partiti minori sopra la soglia (Azione e SI/Verdi) vedono l’incremento maggiore (+0,2%). Si tratta comunque di oscillazioni molto contenute, che confermano il trend degli ultimi mesi di grande stabilità.
Sulla fiducia, infine, Giorgia Meloni torna a crescere nella fiducia personale (dal 24,2 al 25,0%), ma si avvicina molto al 50% degli elettori che non nutrono la minima fiducia nell’attuale premier (dato che cresce dello 0,6%).
Nota metodologica: rilevazione condotta con metodo CAWI, 3.900 interviste raccolte tra il 6 e il 7 marzo 2024.