L’ex sindaco di Milano è candidato al Parlamento europeo con Forza Italia, mentre il leader di +Europa è capolista nella circoscrizione Nord Ovest (e seconda in quella Centro) con gli Stati Uniti d’Europa. Sono stati loro gli ospiti dell’ultima puntata di “Tribù”, il talk in onda dal lunedì al venerdì in cui i protagonisti della politica italiana si incontrano con giornalisti e commentatori in vista del voto dell’8 e 9 giugno
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Crisi internazionali, riforme istituzionali, Green Deal e proteste studentesche. Di questo hanno parlato anche Emma Bonino e Letizia Moratti, ospiti dell’ultima puntata di Tribùil TG24 di Sky dialoga con i protagonisti della politica italiana in vista dell’ Elezioni europee dell’8 e 9 giugno. La Bonino è capolista con gli Stati Uniti d’Europa – alleanza tra +Europa e Italia Viva di Matteo Renzi – nella circoscrizione Italia Nord Ovest ed è seconda nella circoscrizione Italia Centro. Moratti, ex sindaco di Milano e vicepresidente della Regione Lombardia, si candida come secondo nome nel collegio Nord Ovest di Forza Italia. Lei è ioÈ intervenuta anche la giornalista Maria Latella.
La difesa comune europea
L’Europa che si appresta ad andare al voto, tra tutte le crisi internazionali in corso, secondo Moratti è “fragile dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista della difesa: non ha una difesa comune”. Ciò – dice – “incide sulla capacità di sicurezza, soprattutto se le elezioni americane dovessero far prevalere Trump e quindi ci fosse un disimpegno dalla Nato”. D’accordo Bonino, pur sottolineando che “l’idea della Difesa è vecchia, è stata affondata dalla Francia nel 1954 con De Gault”. Ma anche se sarà difficile arrivarci, osserva, “questo non significa che non bisogna provarci”. Ciò che serve, però, è innanzitutto “un ministro degli Esteri comune, una funzione politica, prima della politica di difesa occorre una politica estera”.
Tra Green Deal e riforme istituzionali
Tra i punti che non vedono convergere Moratti e Bonino, dice il primo, c’è il sostegno al Green Deal europeo: secondo il candidato italiano “non riesce a tenere insieme sostenibilità ambientale e sostenibilità economica”. Servirebbe “il sostegno delle imprese e serve tempo”. Bonino risponde allargando il campo: “La vera distanza che vedo è che mentre penso che le riforme istituzionali – quindi le modifiche ai Trattati – siano fondamentali per il funzionamento dell’Europa, spesso vedo che si tratta di una questione non menzionata”. E fa l’esempio dei nuovi Stati che dovrebbero entrare nell’Ue: “Riuscite ad immaginare un Consiglio europeo con 36 capi di Stato o ministri? Bisogna togliere il diritto di veto. Se non si comincia con la riforma della governance, si ferma dal Trattato di Lisbona, nessun’altra politica sarà possibile.” Moratti: “L’elezione diretta del presidente della Commissione e l’eliminazione del diritto di veto sono nel nostro programma”.
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Gli obiettivi di risultato alle elezioni europee e la questione dell’astensionismo
Quale obiettivo si pongono Moratti e Bonino alle rispettive forze politiche alle elezioni europee? “Speriamo di arrivare al 10%. Guardiamo a un mondo che è tra Meloni e Schlein, quindi molto grande, e anche a chi si astiene. Vogliamo spiegare che il voto utile è il voto per Forza Italia e per il Ppe, che resterà il principale partito in Europa, sia che si allei con noi o con i socialisti. È importante isolare l’estrema destra e i socialisti”, dice Moratti. Gli Stati Uniti d’Europa, secondo gli ultimi sondaggi, sono intorno al 5%. “Speriamo di riuscirci. Spero di convincere il mondo all’astensione. Chi si astiene lascia che siano gli altri a decidere. Una parte significativa della nostra campagna sarà quella di parlare con loro. Il vuoto in politica non esiste: è un grave errore” anche culturale di non preoccuparsi di questa altissima percentuale di persone che non vanno a votare”.
Proteste studentesche
C’è qualcosa di preoccupante nelle proteste studentesche che continuano ad andare avanti, soprattutto nelle università, in difesa di Gaza, sfociate negli ultimi tempi in episodi come le proteste contro il ministro Roccella? “Credo che la protesta dei giovani sia la democrazia. È ovvio che non dobbiamo degenerare in atti violenti. Mi sembra che l’università debba essere un ponte culturale che abbia come obiettivo il dialogo”, dice Moratti. La Bonino precisa: “Non ho apprezzato le iniziative che hanno impedito al ministro Roccella, e poi anche a Bernini, di parlare. Togliendo la parola a chi la pensa diversamente è un atto violento.”
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“Tribe” e “La scelta del 2024”
Tribù è l’approfondimento, trasmesso in diretta dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Sky TG24, che vede il conduttore Fabio Vitale confrontarsi con i protagonisti della politica italiana, per parlare delle tante “tribù” della politica: tra pro -Europei e identitari, liberali e conservatori. Come ospiti si alternano anche giornalisti e commentatori, tra cui l’editorialista de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, la giornalista e scrittrice Maria Latella e il Direttore di QN Agnese Pini. Come nella precedente tornata elettorale europea, torna il “momento Erasmus” in cui i politici ospiti del programma verranno trasportati virtualmente nella stanza di una residenza studentesca per scegliere con chi condividere, tra quattro possibili opzioni, un periodo di studio all’estero. Tribù fa parte di un progetto più ampio La scelta del 2024 con cui Sky TG24 si prepara a seguire la campagna elettorale per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno attraverso reportage, strumenti digitali, sondaggi e una maratona finale. Tutti i contenuti di La scelta del 2024 sono disponibili sui canali 100 e 500 della piattaforma Sky, sul canale 50 del DTT, su Sky On Demand, sul sito skytg24.it e su tutti i canali social di Sky TG24.
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