Roma. Debutterà domani, sabato 26 novembre a Roma, al Teatro di Villa Torlonia alle 21.30, nell’ambito della cinquantanovesima edizione del Festa del “Nuova Consonanza“, il nuovo allestimento dello spettacolo “Ego ti assolvo”.
È un atto in un atto per due attori, ballerino, violoncello, voce, live Electronics ed elettronica, composto da Roberta Vaccabasato sul testo di Cinzia della Cianacon la mise en éspace di Pierpaolo Mancinelli. Ideato nel 2021 per il festival aquilano I Cantieri dell’avventura, lo spettacolo è stato rivisitato e rimodulato per Nuova Consonanza, questo serrato dialogo in atto unico tra Dante Alighieri e Celestino V presenta la fusione alchemica tra danza, poesia, arte e musica
In quest’opera è presente una parte cantata, affidata però in maniera del tutto anticonvenzionale ad un violoncellista, Flavia Massimo, che si adatta alla recitazione dei due personaggi principali. La sua voce si aggiunge a quella di Celestino, quasi fosse un alter ego, che si eleva anch’esso al di sopra di tutto.
Anche ballare con la ballerina Gaia Tinarelli ci proietta nel mondo contemporaneo interpretando con il suo ruolo una sorta di anima asessuale appartenente ad entrambi i personaggi. Lo spettacolo muove lo spettatore tra le pieghe dell’anima, sottolineando testo e azione, dissimulando gli atteggiamenti opposti: quello esterno di Dante, e quello interno di Celestino. I personaggi di Dante e Celestino sono interpretati da attori Massimo Sconci e Andrea Carpiceci. I due hanno come legame di fondo la comune ricerca della verità, quasi come se fosse un basso continuo che attraversa i pensieri e la vita di entrambi. Inoltre, la danza dà un’immagine corporea ad un terzo personaggio non presente in scena, il coro templare, che rappresenta la folla, e simboleggia ciò che siamo oggi: un gruppo di persone che ne seguono un altro in cui si riconoscono, e in cui crede potrebbe essere una guida
La mise en espace è arricchita da un ciclo sulla luce di cinque dipinti di Pierpaolo Mancinelli, intitolato ‘Percezione della luce’, e dalle evoluzioni di una danzatrice, specchio delle dinamiche emotive del contrasto dialogico e musicale, quest’ultimo affidato al al violoncello, all’elettronica dal vivo, così come all’elettronica in tempo differito, e alla voce dell’anima che, a tratti, si intreccia, con il suo canto, con quella dei due attori. Direzione del suono Cristian Paoloucci.
L’opera musicale è stata realizzata con il sostegno della Fondazione per le Lettere e le Arti di Bogliasco durante la residenza della compositrice, Roberta Vacca, tra febbraio e marzo 2021
Ego te Absolvo è tratto dal libro della scrittrice aretina Cinzia Della Ciana “Tre Passi con Dante”, che ospita altri brani teatrali in cui, in una prospettiva moderna, ma con rigore storico, viene data piena voce a personaggi che Dante aveva conservato silenzioso. Il risultato è un aggiornamento ma anche un’accusa nei confronti dell’uomo e dello scrittore, una sorta di processo che Dante subisce proprio da parte dei suoi stessi personaggi, insoddisfatti del trattamento ricevuto nella Commedia. In Ego Te absolvo assistiamo al dialogo serrato e drammatico di Dante con Celestino V, al secolo Pietro Angelerio da Morrone, un semplice eremita che aveva fondato un proprio ordine e che, dopo una vita trascorsa nelle grotte della Maiella, ormai ultraottantenne, fu eletto Papa, a causa di giochi di potere a lui estranei, il 29 agosto 1294 fu incoronato a L’Aquila nella Basilica di Collemaggio, la stessa da lui precedentemente costruita. Celestino V abdicò il 3 dicembre 1294. Uno dei suoi primi atti fu l’emanazione della cosiddetta Bolla del Perdono, una bolla che concede l’indulgenza plenaria a tutti coloro che secondo il rito si recano in quella Basilica di Collemaggio a partire dai vespri del 28 agosto. al tramonto del 29. Su questo atto di rifiuto si fonda tutta la polemica col Sommo Poeta. Celestino fu infatti relegato da Dante, ma soprattutto dai suoi commentatori, tra gli indolenti del terzo canto dell’Inferno come “colui che fece per viltà il gran rifiuto”.
Leggi anche: Sesta edizione del bando “Borse di studio Aldo Moro”: al secondo posto la neolaureata Martina Cicerone
In Ego te Absolvo lo troviamo, però, come santo riconosciuto dalla Chiesa, in uno dei cieli più alti del Paradiso stesso. Nell’incontro/scontro tra i due Dante, spietato cronista del suo tempo, resiste nel riconoscere di averlo diffamato e cerca di trovare un’altra giustificazione che lo riveli impegnato politicamente mentre Pietro da Morrone rivendica la propria forza di volontà e di scelta oltre che il valore del “perdono”, del perdono verso se stessi e verso gli altri, dell’accettazione e della necessaria considerazione dei punti di vista altrui che non deve sfociare nella violenza.
Sarà presente l’artista orafo e scultore aquilano Paolo Mazzeschi che presta ai Celestini di questa mostra la croce del perdono, gioiello commissionato e realizzato per il Centro internazionale studi del movimento celestiniano.