Carlo Capasa è succeduto a Mario Boselli come presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana nell’aprile 2015, con il consiglio che ha confermato la sua posizione fino al 2020 nel maggio 2018. Capasa è membro di lunga data del gruppo no-profit che promuove lo sviluppo della moda italiana nei mercati nazionali e globali. In questa nuova posizione, Capasa ha definito un piano di 12 mesi incentrato specificamente sul sostegno dei talenti emergenti del design italiano e sull’incoraggiamento dell’impegno dell’industria della moda con Milano come capitale della moda.
Capasa ha cercato di collaborare con il governo italiano per coltivare i talenti emergenti del paese, attraverso il miglioramento dell’istruzione e i finanziamenti statali. Capasa ha dichiarato al New York Times che l’innovazione è la sua massima priorità e che ciò significa offrire “supporto reale, infrastrutture, formazione e sostegno finanziario” ai giovani designer. Intende anche creare un “hub”, uno spazio fisico in cui i designer possano sviluppare le proprie attività.
Capasa ha sfruttato il potere della collaborazione con gli stilisti del gruppo, chiedendo ai membri della Camera di smettere di litigare e di sostenersi a vicenda con l’obiettivo comune di elevare la settimana della moda di Milano nel calendario della moda. Capasa cita Giorgio Armani come esempio di volontà di tenere la sua sfilata l’ultimo giorno della settimana della moda milanese al fine di utilizzare il seguito del marchio per trattenere le persone a Milano per tutta la durata del suo programma.
Ha istituito il “treno della moda” da Pitti Uomo di Firenze alla settimana maschile di Milano, facilitando gli spostamenti tra i grandi eventi. Ha anche aggiunto eventi speciali al calendario della moda milanese, tra cui tour organizzati all’Expo Milano e ai musei Prada e Armani.
Carlo Capasa è stato amministratore delegato e co-creatore di Costume National, un marchio che ha fondato con suo fratello – e stilista dell’azienda – Ennio Capasa fino a quando i fratelli hanno annunciato le loro dimissioni nel marzo 2016.