L’Italia prova ad andare avantiIntelligenza artificiale e lo sviluppo digitale con la parte statunitense. Si è svolto ieri un incontro tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, e l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, Jack Markell. L’ordine del giorno dell’incontro ha posto l’accento su temi cruciali quali la digitalizzazione, la connettività e l’intelligenza artificiale, evidenziando il solido legame e la visione comune tra Italia e Stati Uniti nel promuovere il progresso tecnologico e l’innovazione.
Intelligenza artificiale, le mosse di Italia e Stati Uniti
Un tema di particolare interesse è stato il confronto tra la legge europea sull’AI e l’Ordine esecutivo americano sull’intelligenza artificiale. Il Sottosegretario Butti e l’Ambasciatore Markell hanno espresso reciproco apprezzamento per gli sforzi reciproci volti a stabilire un quadro normativo all’avanguardia per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Entrambi hanno anche trovato un terreno comune riguardo alle questioni etiche e alla sicurezza dell’intelligenza artificiale e sono disposti a portare avanti tale approccio lavorare al processo di Hiroshima durante la presidenza italiana del G7.
L’Italia ha evidenziato i significativi progressi compiuti nel campo della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, evidenziando come tali iniziative non solo migliorino l’efficienza e l’accessibilità dei servizi ai cittadini, ma rappresentino anche un modello di riferimento per la collaborazione internazionale in ambito digitale.
Sviluppo digitale
L’incontro tra il Sottosegretario Butti e l’Ambasciatore Markell conferma l’impegno comune verso la promozione dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo digitale. Le discussioni hanno riaffermato la volontà di entrambe le nazioni di esplorare nuove opportunità di collaborazioneaprire il dibattito su temi di reciproco interesse e rafforzare il dialogo su iniziative comuni in campo digitale.
Si è parlato anche della possibilità di valutare strategie volte a favorire l’insediamento in Italia di imprese statunitensi attive nel campo digitale, evidenziando le potenzialità offerte dal contesto italiano emerse anche nel corso dell’evento Lago di Como, che vedrà la sua seconda edizione il prossimo ottobre. Questo incontro ha segnato un importante momento di scambio e dialogo, riaffermando il forte legame tra Italia e Stati Uniti e la comune determinazione a promuovere un futuro digitale inclusivo, sostenibile e all’avanguardia.
AI, la crescita del mercato italiano
Il mercato italiano è già in fermento, con un fatturato che raggiungerà i 2,6 miliardi nel 2024 (6,6 nel 2027) e una previsione di circa 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati nei prossimi dieci anni in nove macro-settori (tra cui quelli ad alta tecnologia e quelli legati ai servizi e alla cura). Il tutto in un contesto globale in cui, nei prossimi tre anni, l’82% delle grandi imprese (e… Il 70% degli amministratori delegati italiani) si aspettano che l’intelligenza artificiale abbia un impatto positivo sulla propria attività e il 36% investirà almeno 1 milione di dollari ciascuno nell’intelligenza artificiale generativa.
Nuovi investimenti
Il mercato italiano dell’IA è attualmente sostenuto principalmente da investimenti provenienti dai settori finanza, telecomunicazioni e IT, manifatturiero e retail. Ma il governo punta a stimolarne di nuovi. Entro la metà del 2024 arriverà un decreto del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che darà il via libera alla Fondazione Italiana AI. Sarà a Torino e dovrebbe partire tra marzo e aprile con i primi 20 milioni di fondi pubblici da investire nel settore automobilistico e spaziale. Subito dopo, con quelle legate alla legge di Bilancio, arriveranno centinaia di milioni per agevolazioni ad hoc come già fatto sulla microelettronica, anche per la creazione di nuove imprese con tecnologie innovative made in Italy.
Non solo: l’Italia collabora con Francia e Germania, con le quali è attivo un coordinamento specifico. Verranno integrati i rispettivi fondi nazionali per l’AI, magari coinvolgendo anche le banche private. Poi potrebbe arrivarne uno entro giugno Legge quadro italiana, con l’introduzione di una sorta di “bollino antifrode” per riconoscere e valutare i contenuti creati dagli algoritmi, contro video e testi fake. Ma anche test tecnici e obblighi di segnalazione per cercare di fermare i criminali informatici, i terroristi e le minacce biologiche alla salute pubblica, sul modello americano.
Lo scorso ottobre il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha creato il Comitato di coordinamento per la Strategia Nazionale IA, guidato dal docente di Informatica dell’Università della Calabria, Gianluigi Greco e composto da 14 tra i massimi esperti del settore in Italia. Metteranno nero su bianco la strategia italiana sull’intelligenza artificiale già a gennaio. E ancora: sempre a ottobre è nata la Commissione sull’AI per l’informazione, con la controversa guida dell’ex presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato. Sosterranno lo sprint delle aziende, identificando opportunità e rischi.
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI