Non solo Papa Francesco, che parlerà di pace Ucraina e il Medio Oriente e l’intelligenza artificiale e incontrerà faccia a faccia “sette capi di Stato”. Ma anche leader in crisi al primo vertice internazionale di alto livello subito dopo le elezioni europee, la conduttrice Giorgia Meloni è tentata di portare visibilmente a casa il nuovo successo politico alle europee, lo scottante dossier sulla gestione dei patrimoni congelati alla Russia, riguardante prese di posizione della Cina e la dichiarazione congiunta finale nelle mani degli sherpa.
Articolo precedentemente pubblicato su The Watcher Post e Chi consultabile.
Cena inaugurale e musica jazz con Mattarella
Il G7 a Borgo Egnazia in Puglia, sotto Presidenza italiana, prende il via un’estate ricca di appuntamenti diplomatici cruciali per le sorti delle crisi internazionali. E lo fa con stile. A partire dalla suggestiva e iconica location pugliese, fino alla cena inaugurale di domani nelle tre sale del piano nobile del Castello Svevo di Brindisi, unico evento a cui ha partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il banchetto a porte chiuse prevederà un breve discorso di benvenuto del Presidente della Repubblica, seguito da quattro portate della tradizione pugliese: scorfano con pomodori secchi ed erbe aromatiche con barattieri e pomodorini fiaschetto di Torre Guaceto, tortelli ripieni di gallinella con julienne di kingfish affumicato, filetto di dentice alle mandorle di Toritto, per finire con una crema di burrata con crumble di tarallo dolce e ciliegie di ferrovia. Seguirà l’amaro Carduus e il caffè Fadi. Il tutto curato da Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi e direttore di Tenuta Moreno. Ad accompagnare la cena con Mattarella sarà un mini concerto jazz del sassofonista Stefano Di Battista, che eseguirà cinque brani.
La Meloni veleggia in avanti, altri in difficoltà o in scadenza di termine
A partire da venerdì il programma prevede due giorni di fitti incontri. Al G7 l’unica leader europea rafforzata dal voto Ue è Giorgia Meloni. Il momento politico è nero per Macron e Scholz, ai quali si aggiunge il giapponese Kishida, che nuota nelle stesse acque. A portare i mandati in scadenza ci sono leader del calibro di Biden, Sunak e Trudeau. E c’è anche chi è troppo impegnato a salvare il governo nazionale per partecipare al vertice italiano del G7: è il caso del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, alle prese con i negoziati per formare un governo di coalizione dopo un’amara sconfitta elettorale. Il fatto che Giorgia Meloni, ospitante e attuale presidente del G7, sia l’unico leader con vento politico nelle vele è certamente un punto di partenza più che positivo per il vertice. La sua sfida sarà convincere gli attuali colleghi in difficoltà o prossimi alla scadenza del mandato a non esitare, ad osare. E per la tradizione del G7 questa non è una sfida facile. “Sostenuta dalle elezioni, la Meloni è sotto i riflettori mentre l’Italia ospita il G7”, scrive il New York Times. “Ha la possibilità di dimostrare la sua influenza su un palcoscenico ancora più grande.”
L’impegno del Santo Padre
«Al G7 si parlerà di intelligenza artificiale e anche di pace. Avrò incontri bilaterali, ci sono richieste da parte di sette capi di Stato. Li incontrerò tutti.” Così ha detto Papa Francesco, dimostrando il massimo impegno del Santo Padre a favore della pace e della questione etica del momento: l’Intelligenza Artificiale. «Il Papa al G7 parlerà di attenzione etica», ha anticipato padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco su Intelligenza artificiale ed etica delle tecnologie. E ha aggiunto: «Su questi temi di frontiera si gioca tutto il pontificato di Papa Francesco. Pensiamo a come ha iniziato a Lampedusa con i migranti, e come ha continuato con l’enciclica ‘Laudato Si’ sull’ambiente, e adesso sull’Intelligenza artificiale. Il Papa dimostra di avere antenne che percepiscono dove si sta muovendo l’umanità in questo momento, e penso che questo sarà uno dei focus del suo intervento al G7, che stimolerà i grandi della Terra.’
La questione della gestione del patrimonio russo
«Discuteremo di come l’Ucraina possa beneficiare più rapidamente dei proventi dei beni russi immobilizzati. La Russia deve essere ritenuta responsabile dei suoi crimini. E ora la facciamo pagare alla Russia”, ha detto Ursula Von der Leyen alla Conferenza di Berlino per la ricostruzione dell’Ucraina. Secondo Biden e Macron l’accordo sulla gestione degli asset russi è vicino, ma in Europa prevale la cautela e il nodo è ancora da sciogliere. Sul tavolo ci sono circa 300 miliardi di euro di valore dei beni russi congelati in Occidente. Che da soli generano interessi per oltre 3,5 miliardi di euro, teoricamente non dovuti alla Russia. Gli Usa spingono perché questi soldi servano da garanzia per un prestito fino a 50 miliardi da raccogliere sul mercato (obbligazioni comuni?), da spendere al 90% in aiuti militari e al 10% nella ricostruzione. Ma gli europei nutrono dubbi sulla copertura legale e giuridica dell’operazione. E temono che ciò possa precludere futuri investimenti russi nel Vecchio Continente. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha già invitato ‘saggezza e prudenza, perché potrebbero esserci ripercussioni sul funzionamento del sistema monetario internazionale’. Mentre la Cina ha avvertito sui potenziali limiti imposti agli istituti finanziari cinesi nelle transazioni con la Russia: “La normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Russia non sarà interrotta da terzi”.
Voci sul contenuto della dichiarazione congiunta finale
La condanna dei rapporti sempre più stretti tra Russia e Corea del Nord. E’ questa la prima anticipazione diffusa dall’agenzia Kyodo su cosa conterrà la dichiarazione congiunta finale del Summit pugliese. Si parlerà in particolare della “cooperazione militare” tra Mosca e Pyongyang. Nella bozza in mano agli sherpa, come rivelano alcune indiscrezioni, anche un fermo impegno a sostenere l’Ucraina e preoccupazioni per la crescente assertività militare della Cina. Ma le prossime 24/48 ore potrebbero fare la differenza. Speriamo in meglio.