Cosa dicono le stime preliminari dell’Istat?
Secondo le stime dell’Istat – che, lo ricordiamo, al momento sono preliminari (quelle definitive saranno pubblicate nell’ottobre 2024) – nel 2023 in Italia viveva in povertà assoluta L’8,5 per cento delle famiglie e il 9,8 per cento delle persone. Nel 2022 queste due percentuali erano rispettivamente l’8,3 per cento e il 9,7 per cento. Presentando i dati, l’Istat ha scritto che la povertà assoluta in Italia mostra “un quadro di sostanziale stabilità rispetto al 2022”, nonostante le percentuali appena viste indichino un leggero aumento. In valori assoluti, l’Istat stima che nel 2023 in Italia vivessero in povertà assoluta 5 milioni 752 mila persone, suddivise in 2 milioni 234 mila famiglie. Secondo le stime definitive per il 2022, pubblicate a ottobre 2023, questi numeri erano di due anni fa erano uguali rispettivamente a 5 milioni e 674 mila e a 2 milioni e 187 mila. In un anno i poveri sarebbero quindi cresciuti di 78 mila unità e le famiglie di 47 mila unità.
Come mostrato nel grafico 1, l’incidenza della povertà assoluta è aumentata costantemente tra il 2014 e il 2018. Nel 2019, “in concomitanza con l’introduzione del reddito di cittadinanza”, si è registrato un calo, seguito da anni di aumenti dovuti alla crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19 (2020-2021) e all’aumento dell’inflazione (2022).