Quello da cui è stato disegnato Stefan Hartungpresidente del consiglio di amministrazione di Bosch, e dagli altri membri del consiglio in occasione della conferenza annuale sulla performance finanziaria a Stoccarda si delinea una visione complessa del futuro del settore automobilistico, e non solo per le difficoltà di rispondere ai cambiamenti in atto. Nel settore della mobilitàche rimane il core business di Bosch con un fatturato di 56,3 miliardi di euro nel 2023, l’azienda ha preso e sta prendendo decisioni strategiche per soddisfare le esigenze del mercato ma anche per supportare la crescita futura.
Solo confermandolo Quest’anno Bosch lancerà ben 30 progetti di veicoli elettrici, Hartung ha ribadito che “l’elettromobilità è ormai una realtà ma resta da capire quanto velocemente arriverà in varie parti del mondo”. Secondo le stime del colosso tedesco dell’innovazione e dei servizi, circa il 71% di tutte le nuove auto (comprese quelle commerciali leggere) in Europa saranno completamente elettriche entro il 2030. Ma a quella data uno zoccolo duro resterà rappresentato Il 22% delle auto con motore a combustione comprende quelle dotate di sistema ibrido a 48 Volt e il 7% delle ibride plug-in.
La prospettiva (che resta fondamentale per un gruppo globale come Bosch) in Cina e negli Stati Uniti è molto diversa. Nel primo caso, i veicoli elettrici raggiungeranno solo il 39% entro il 2030 con il 32% di ibridi plug-in e il 29% di ICE, sempre a 48 Volt. Negli Stati Uniti, invece, la situazione dovrebbe essere leggermente più orientata al full electric rispetto alla Cina. Secondo le stime di Bosch, nel 2030 i modelli BEV dovrebbero essere il 48%, con il 31% di modelli termici a 48 Volt e il 21% di ibridi plug-in. In particolare per i veicoli commerciali che percorrono lunghe distanze – secondo Hartung – “saranno necessarie ancora per qualche tempo soluzioni come quelle ibride plug-in ed elettriche con range extender”.
Bosch si aspetta che nel settore di business Mobility – accanto all’innovazione sui sistemi di propulsione compreso l’utilizzo dell’idrogeno – altri importanti impulsi arriveranno dalle tecnologie legate alla dinamica dei veicoli, dai sistemi frenanti di nuova generazione per veicoli elettrificati e dalla guida autonoma in cui Bosch sta crescendo 10 % all’anno, più veloce del mercato. Inoltre, con il Gestione del movimento del veicolo (VMM)Bosch sta lavorando a una soluzione di sistema innovativa che coordina tutti gli aspetti cinetici del veicolo, controllando freni, sterzo, propulsione e ammortizzatori. Solo negli ultimi test invernali, Bosch ha equipaggiato più di 20 veicoli delle principali case automobilistiche con varianti del sistema VMM. “Siamo in anticipo rispetto al programma e quest’anno metteremo in produzione in serie il nostro primo ordine”, ha annunciato Hartung. Nel complesso, l’azienda prevede di farlo
raggiungere con VMM un fatturato di centinaia di milioni entro il 2030.
Bosch ha inoltre confermato le sue previsioni di businesszona dell’idrogeno con la prospettiva di un fatturato che potrebbe raggiungere i 5 miliardi di euro entro il 2030. “L’anno scorso – ha spiegato Hartung – abbiamo lanciato la produzione di sistemi di celle a combustibile a Stoccarda, in Germania, e a Chongqing, in Cina”. Allo stesso tempo, Bosch sta lavorando su motori termici alimentati a idrogeno che rappresentano il modo più veloce per eliminare la CO2 emessa nel trasporto stradale pesante. “Un motore a idrogeno equipaggiato con la nostra tecnologia di iniezione sarà in circolazione in India quest’anno e stiamo già lavorando su cinque ordini di produzione da parte dei principali produttori nelle tre principali regioni economiche del mondo”, ha affermato Hartung. Bosch ritiene che il mercato di questa tecnologia raggiungerà un valore di quasi un miliardo di euro entro il 2030. Inoltre, il gruppo di Stoccarda vuole essere protagonista anche nella produzione di idrogeno: entro il 2030, nel mondo, ci saranno 170 gigawatt di energia capacità installata per l’elettrolisi, circa 25 volte superiore a quella odierna.
Nel corso dell’evento, ai dati relativi all’esercizio 2023 (già comunicati), sono state aggiunte le previsioni per il 2024. I ricavi, lo scorso anno pari a 91,6 miliardi, dovrebbero crescere tra il 5 e il 7%. E nonostante la complessa situazione globale, si prevede che il margine operativo Ebit arriverà poco sotto il 5,3% ottenuto lo scorso anno.