L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni la risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata a diventare membro a pieno titolo dell’ONU. L’Italia è tra i 25 Paesi che si sono astenuti. L’ambasciatore Massari ha spiegato che il nostro Paese è favorevole alla soluzione “due popoli, due Stati” per risolvere la crisi in Medio Oriente, ma ritiene che la “soluzione debba essere raggiunta attraverso negoziati diretti tra Israele e Palestina”.
“L’Italia condivide l’obiettivo di una pace globale e duratura che può essere raggiunta solo sulla base di una soluzione a due stati con Israele e Palestina che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza entro confini riconosciuti e concordati. Riteniamo che questo obiettivo debba essere raggiunto attraverso negoziati diretti tra le parti e dubitiamo che l’adozione della risoluzione odierna contribuirà all’obiettivo di una soluzione duratura al conflitto. Per questo motivo, abbiamo deciso di astenerci”, ha spiegato il Rappresentante permanente italiano, Ambasciatore Maurizio Massariillustrando la posizione dell’Italia in merito al voto dell’Assemblea generale, che ha approvato una risoluzione per accettare la richiesta della Palestina di aderire all’ONU con pieni diritti, con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni.
“L’importanza di ripristinare un orizzonte politico per rispondere alle legittime aspirazioni del popolo palestinese dovrebbe guidare la nostra azione nel medio termine”, ha aggiunto Massari. “Nel breve termine, la priorità dovrebbe essere data alla risoluzione della catastrofica e tragica crisi umanitaria a Gaza”.
Perché la Palestina diventi membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, il riconoscimento deve passare attraverso l’approvazione del Consiglio di sicurezza e di attori chiave come gli Stati Uniti, che detengono il potere di veto e che hanno anche votato contro oggi. Ma il passo di oggi è comunque una vittoria simbolica per la Palestina, che può aspirare a ottenere lo status di Stato sulla scena internazionale.
L’ambasciatore israeliano all’ONU, Gilad Erdan, si è fortemente opposto alla risoluzione, equiparandola all’approvazione di uno “stato terrorista” guidato da gruppi come Hamas. Ha messo in guardia contro quello che considerava “un capovolgimento dei principi fondanti dell’ONU, che è stato creato proprio per porre fine alle tirannie naziste”.
Mentre il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas ha accolto con favore il sostegno alla risoluzione, sottolineando la solidarietà globale contro l’occupazione israeliana. L’Italia è tra i 25 Paesi che si sono astenuti, insieme ad altri importanti attori internazionali come Canada, Regno Unito e Germania. Si sono astenuti anche Albania, Austria, Bulgaria, Croazia, Figi, Finlandia, Georgia, Lettonia, Lituania, Malawi, Isole Marshall, Monaco, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Paraguay, Moldavia, Romania, Svezia, Svizzera, Ucraina e Vanuatu.
Robert Wood, vice ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, ha detto all’Assemblea generale che Le misure “unilaterali” alle Nazioni Unite e sul campo non favoriranno la soluzione dei due Stati“Il nostro voto non riflette l’opposizione allo stato palestinese. Siamo stati molto chiari nel sostenerlo e nel cercare di promuoverlo in modo significativo. Piuttosto, è un riconoscimento che lo stato può emergere solo da un processo che coinvolge negoziati diretti tra le parti”, ha sottolineato.
Le reazioni
“Abbiamo ricevuto una notizia molto positiva: l’Onu ha approvato l’ingresso della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite: per noi che da ottobre chiediamo un cessate il fuoco e di riprendere un cammino di pace che punti alla soluzione politica di due popoli e due Stati, è un passo avanti importante”, ha detto il leader del Partito Democratico, Elly Schleina margine di un’iniziativa elettorale a Pesaro. “Il popolo palestinese non è Hamas, per isolare Hamas non dobbiamo schiacciare la legittima aspirazione dei palestinesi ad avere uno Stato in cui vivere in pace e sicurezza, così come è giusto che gli israeliani possano vivere in pace e sicurezza. Continueremo a lottare per la pace”, ha ribadito il leader democratico.
“L’astensione dell’Italia dall’Assemblea ONU per rendere la Palestina membro a pieno titolo delle Nazioni Unite è un errore, l’ennesimo. Chiederemo conto al Parlamento. Ora fermate il piano nefasto di Netanyahu di attaccare Rafah: una catastrofe nella catastrofe”, ha commentato sui social. Pepe ProvenzanoResponsabile degli Affari Esteri della Segreteria del Partito Democratico.
“Perché l’Italia si è astenuta sull’adesione della Palestina alle Nazioni Unite? Una scelta in aperta contraddizione con il voto del Parlamento del 2015 quando fu approvata una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Una decisione cinica da parte di Meloni”, ha scritto sui social il capogruppo del Partito Democratico in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Arturo Scotto.
“Oggi l’Italia meloniana ha mostrato ancora una volta la sua vera natura, con l’ennesima vergognosa astensione sulla storica risoluzione approvata oggi, con un voto di massa, dall’Assemblea generale dell’ONU che ha dato il via libera all’adesione della Palestina all’ONU come membro a pieno titolo. Hanno votato a favore Paesi come Francia e Spagna, mentre l’Italia si è allineata passivamente con Stati Uniti e Regno Unito. Una posizione indegna perché è stato un voto altamente simbolico che cade in un momento drammatico, con i carri armati di Netanyahu che puntano i loro cannoni su Rafah. Il Movimento 5 Stelle condanna questo voto, dato non in nome dell’Italia che crede nella pace, non in nome nostro”, ha dichiarato il parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Affari Esteri della Camera e del Senato.