La Francia ancora senza maggioranza assoluta dopo il secondo turno delle elezioni legislative anticipate di domenica 7 luglio. Le reazioni degli italiani. Il premier Giorgia Meloni tra gli ultimi leader internazionali a commentare l’esito del voto francese
“La destra può essere sconfitta”. Inequivocabile la reazione di Elly Schlein, leader del Partito Democratico, principale forza di opposizione in Italia, alla sconfitta del partito di Marine Le Pen alle elezioni. Elezioni legislative francesi.
Dal centro si leva la voce di Calenda, leader di Azione, per il quale l’unico dato certo è l’ingovernabilità del Paese.
A destra, come accaduto dopo il primo turno di votazioni, il primo a parlare è stato il leader della Lega, Matteo Salvini. Come previsto, le sue parole sono state critiche nei confronti di Macron. “La mafia che ha costruito”, ha detto, “non ha i numeri”.
“Penso che l’interpretazione che ho visto da più parti di una sconfitta per la RN sia un po’ semplicistica perché, se vogliamo guardare a ciò che è successo in Francia, la verità è che nessuno può cantare vittoria”. Lo ha detto il Primo Ministro Georgia Meloni lunedì sera a Washington per partecipare alla Vertice NATO previsto per il 9-11 luglio“C’erano tre schieramenti: nessuno dei tre si è imposto, nessuno dei tre è in grado di governare da solo. Vedremo cosa succederà. Il risultato elettorale del secondo turno è che nessuno ha vinto le elezioni”, ha aggiunto Meloni. Il premier è stato tra gli ultimi leader internazionali a commentare l’esito del voto francese.
Visti gli ultimi avvenimenti e il fatto che lo stesso giorno sia Le Pen che Salvini sono entrati a far parte del nuovo gruppo politico di Orbán, Nicoletta Pirozziresponsabile del programma UE presso l’Istituto per gli Affari Internazionali, ritiene che vi siano buone ragioni per cui Meloni giudichi favorevolmente l’esito delle elezioni francesi.
“La sconfitta di Le Pen non è necessariamente una cosa negativa per Meloni”, afferma Pirozzi. “Meloni può rappresentare una parte più collaborativa del blocco di destra, capace di raggiungere un accordo con la nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen”, continua Pirozzi.
Tra le varie argomentazioni alla base della mobilitazione firmata da Macron, c’è anche la volontà, secondo molti elettori, di non voler ripetere l’esempio italiano. “Quello che è successo in Italia”, commenta Pirozzi, “non potrebbe essere replicato in Francia. I partiti di opposizione italiani non sono riusciti a fare fronte unito contro il blocco di destra come in Francia”, prosegue, “e in secondo luogo, il voto dell’Ue ha dimostrato quanto sia ancora forte il sostegno a Meloni”.
Elezioni legislative in Francia: cosa pensano i cittadini
In generale, gli italiani, e non solo la classe politica, sembrano essere dominati da sentimenti contrastanti sui risultati. Secondo alcune delle persone che abbiamo sentito per le strade della capitale, “In Italia, alcune delle lezioni francesi devono essere applicate”.
“È bello vedere che in Francia le giovani generazioni si sono mobilitate e sono andate a votare per cambiare la situazione politica”, ci racconta un ragazzo, aggiungendo che “sarebbe bello fare lo stesso qui in Italia e incoraggiare sia i giovani che gli anziani ad andare a votare”.
E mentre in Francia la coalizione di sinistra è a caccia di un compromesso politico, la crisi ormai aperta e nota del macronismo avrà conseguenze sia in Italia sia sull’assetto europeo.