La Russia ha terreni e beni sequestrati di una società agricola. È chiamato AgroTerra e la sua colpa sarebbe quella di essere legato a un Paese “ostile” a Mosca.
La comunicazione del sequestro dei terreni è arrivata direttamente da AgroTerra, che ha spiegato che al momento l’azienda non ha ancora ricevuto dettagli in merito decreto di trasferimento delle azioni del capitale autorizzato del gruppo alla gestione temporanea di Rosimushchestvo.
L’azienda, infatti, conferma di non aver modificato le proprie attività, di agire come al solito e di essere molto concentrata sull’attuale obiettivo di semina in corso. Si attendono spiegazioni, mentre finiscono sotto osservazione anche Carlsberg e Danone, che in passato avevano tentato di lasciare il Paese.
Il decreto russo per il sequestro di terreni e beni
Lunedì scorso Vladimir Putin ha firmato un decreto che impone la gestione temporanea di alcuni beni e terreni agricoli. Sono state coinvolte diverse aziende: AgroTerra Investments BV e AgroTerra Holdings BV registrato nei Paesi Bassi e Carlsberg (multinazionale della birra) e Danone (gigante lattiero-caseario) che ha cercato di cedere le proprie attività russe in risposta al conflitto in corso in Ucraina.
La decisione di Mosca non è stata chiarita alle aziende, ma a diversi commentatori come quelli di Immersione in Agricoltura Hanno notato che la Russia sta cercando da tempo di rendere più difficile per le aziende ridimensionarsi o lasciare il paese. Nel’aprile 2023ad esempio, è stato firmato l’ordine esecutivo che consente l’acquisizione di beni immobili, titoli, diritti di proprietà e altri beni da società straniere che hanno legami con paesi considerati “ostili”.
Rientrano in questa definizione AgroTerrache entra in gestione temporanea a Rosimushchestvo, Carlsberg e Danone. Quest’ultima ha ricevuto l’approvazione a marzo per trasferire le proprie attività in Russia dopo aver avviato il processo nel 2022, con una perdita di 1,2 miliardi di euro, ovvero circa 1,3 miliardi di dollari. Questo non è un risultato isolato per molte aziende lasciare la Russia ha comportato enormi perdite.
Cos’è AgroTerra e cosa fa?
Dal sito del gruppo AgroTerra potrete leggere la storia, raccontata da loro stessi, dell’azienda. AgroTerra, scrive, ha una missione: investire le proprie energie e conoscenze nella crescita del gruppo di aziende che la compongono. L’obiettivo, continua, è coltivare la terra applicando i principi dell’agricolturaagricoltura sostenibile.
Del gruppo fanno parte una serie di aziende agricole che, complessivamente, coltivano più di 200mila ettari situati a Kursk, Lipetsk, Penza, Ryazan, Tambov e Tula. Secondo BEFL AgroTerra è tra i primi 20 maggiori proprietari di terreni agricoli in Russia.
AgroTerra opera quindi in Russia, ma ha società registrate nei Paesi Bassi. Proprio queste (AgroTerra Investments BV e AgroTerra Holdings BV) sono state sottoposte a sequestro temporaneo.
Le conseguenze della decisione russa potrebbero oltrepassare i confini del Paese. C’è chi ne immagina uno minaccia per la filiera agricola globale e chi ha una deliberata esacerbazione di tensioni tra Russia e paesi occidentali destabilizzare anche le relazioni internazionali.