Inserito da Claudia CipollaResponsabile Italia Enterprise Business di Gympass Italia –
Gli atleti sono una popolazione in crescita in Italia, secondo i dati Istat che vedono un aumento di coloro che praticano attività fisico-sportive nel tempo libero dal 59,1% nel 2000 al 66,2% nel 2021. E oggi, sempre in Italia, quasi tutti i lavoratori, come ben il 95%, ritiene che il il benessere sul lavoro è importante quanto il livello salariale; L’86% dei dipendenti è favorevole all’idea di lasciare un’azienda poco attenta al benessere delle persone e il 63% degli intervistati afferma di usufruire già dei benefit benessere messi a disposizione dal proprio datore di lavoro.
Benessere in azienda per attrarre e trattenere i talenti
Questi dati sono emersi da uno studio che ha coinvolto oltre 5.000 dipendenti in nove Paesi, tra cui l’Italia, rivelando come il 2024 metterà al centro il benessere come fattore fondamentale per la soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, per il successo aziendale. “The State of the Art of Corporate Wellbeing 2024” si concentra sul benessere olistico come tendenza chiave da considerare nei prossimi 12 mesi per attrarre e trattenere i talenti, massimizzando al contempo la produttività.
I dati parlano chiaro: non può esserci produttività senza benessere. I dipendenti di tutto il mondo riconoscono questa correlazione e il ruolo centrale che svolge nelle decisioni relative all’occupazione; non esiste un’unica dimensione del benessere che sia considerata estranea alla carriera. Ogni ambito della vita non lavorativa è, in realtà, fondamentale per raggiungere ottime performance professionali.
Gli italiani sono sempre più convinti dell’importanza del benessere fisico per il lavoro
Entrando nello specifico dell’analisi del mercato italiano, ciò che colpisce di questo studio è il crescente interesse da parte dei lavoratori del Bel Paese per la loro salute emotiva e il loro livello di coinvolgimento mentale. Mentre il 98% dei dipendenti afferma che non solo il benessere emotivo ma anche l’interesse per le attività svolte influenzano la produttività, il 96% degli intervistati si concentra invece su quanto sia cruciale l’impatto del benessere fisico sulle performance aziendali.
Il benessere dei dipendenti non è negoziabile per la forza lavoro odierna e la sua importanza cresce in modo significativo ogni anno. In un mercato del lavoro in cui la stragrande maggioranza dei lavoratori ha a cuore il benessere tanto quanto il proprio salario e utilizza il benessere come fattore guida nelle decisioni riguardanti le scelte occupazionali, le aziende sono chiamate a garantire un benessere olistico in ogni fase del processo lavorativo. il ciclo di vita dei dipendenti, perché le organizzazioni assomigliano sempre più a organismi complessi che prosperano grazie alle relazioni tra diversi elementi.
Benessere e produttività, una sfida per le Risorse Umane
Ciò che accade alle persone esterne all’azienda si ripercuote inevitabilmente sul benessere all’interno dell’azienda stessa. L’integrazione tra interno ed esterno è l’unica via per creare un concetto di “benessere vita-lavoro”, in cui esperienze private e lavorative si amplificano a vicenda. Le aziende che riescono a cogliere questa connessione hanno l’opportunità di offrire ai propri dipendenti un’esperienza ottimizzata per il benessere e la produttività. Il 2024 si preannuncia quindi come un anno molto impegnativo per le Risorse Umane che sono chiamate a garantire un’employee experience estremamente positiva.
L’importanza di modelli organizzativi più flessibili
La priorità assoluta è migliorare l’employee experience, puntando su iniziative che ruotino attorno alla centralità del benessere senza dimenticare l’importanza di una formazione costante con programmi di apprendimento e sviluppo delle competenze su misura, e il ruolo chiave di modelli organizzativi più flessibili e ravvicinati alle esigenze dei dipendenti. Tutto ciò per contribuire a preparare lavoratori più coinvolti che, vivendo in una condizione di benessere, hanno maggiori probabilità di raggiungere gli obiettivi aziendali, spesso generando anche più valore di quanto richiesto loro per il ruolo e la mansione.