Circa 40mila aziende, 233mila lavoratori e un fatturato di 26 miliardi di euro. Sono questi i numeri del settore moda per la Lombardia, secondo i dati che emergono dallo studio condotto da Blu globale e dalle indagini effettuate daOsservatorio regionale del dipartimento turismo e modarilasciato in occasione della presentazione della quarta edizione della fiera Cosmodonna, in programma dal 19 al 22 aprile a Brescia. «Il sistema moda traina l’economia della regione e attira turisti da tutto il mondo», spiega Mauro GrandiCEO di La zona del ferro. «La spesa dei turisti extraeuropei si concentra per il 78% sulla moda e così la moda, oltre a trainare l’economia, è diventata anche un volano per il turismo».
Una visione, quella esposta dal manager, confermata anche dal budget redatto dall’amministratore delegato il Comune di Milano al termine dell’ultima fashion week all’ombra della Madonnina. «La nostra regione si conferma meta privilegiata del turismo dello shopping», spiega l’assessore regionale al turismo, marketing territoriale e moda Regione Lombardia, Barbara Mazzali. «Tra le attività svolte dai turisti durante il loro soggiorno in Lombardia, lo shopping rappresenta il 20,2% contro un dato nazionale del 16,7%».
Nel 2023 i turisti sono stati 19 milioni, con una crescita del 17% rispetto al 2019, anno boom per il settore. «Il 65% dei nostri visitatori sono ospiti internazionali», spiega l’assessore, che sottolinea come il traino del turismo internazionale sia legato al ritorno dei turisti asiatici, primo continente con 3,6 milioni di pernottamenti registrati, seguito dai nordamericani che lo scorso anno erano 3 milioni in totale. «Di assoluto rilievo», riferisce ancora Mazzali sulla base dei calcoli regionali, «è il dato degli americani che, con 2,5 milioni di presenze, rappresentano la seconda nazione di provenienza».
In questo scenario i turisti cinesi sono risultati i più presenti, con uno scontrino medio che, secondo i dati della società di servizi di shopping tax free Global blue, ha raggiunto i 1.900 euro, superando i 1.000 euro spesi in media dagli altri visitatori extraeuropei. E se Milano resta la tappa obbligata per lo shopping, cresce anche il contributo delle province, tra cui spiccano Como e Varese. «In quest’ottica, l’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al tax free voluto dal governo aiuterà l’artigianato locale a crescere ulteriormente e contribuirà a valorizzare le province come patrimonio sia culturale che commerciale», aggiunge Stefano Rizzi, amministratore delegato Italia di Global blue. (Tutti i diritti riservati)